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Il paesaggio del Delta tra Ottocento e Novecento
L'azione dell'uomo nel Delta, tra Ottocento e Novecento, ha inciso profondamente sull'ambiente.
È in questi secoli che, dopo il Taglio di Porto Viro, il territorio ha registrato i più importanti cambiamenti. Nel 1827 il Po di Maistra è stato parzialmente chiuso. Fra il 1840 e il 1872 il ramo deltizio principale è stato il Po delle Tolle, in seguito è divenuto più importante il Po della Pila. Cominciavano a prendere forma la nuova Sacca di Goro e la Sacca di Scardovari. Sono state prosciugate estese zone umide e gli antichi sistemi dunosi sono stati quasi del tutto spianati: tra le poche aree dunose superstiti le principali sono quelle delle Dune di Massenzatica, in provincia di Ferrara, e alcune tra Rosolina e Volto, nella provincia di Rovigo. |

Dune di Massenzatica (Mesola - Ferrara), foto M. Bondesan

Dune spianate a Rosolina (Rovigo), 1982, foto R. Peretto |

G. FARINELLI, Pianta della Salina di Comacchio, sec. XIX in C'era una volta, a Comacchio, la salina..., a cura di G. Bini, L. Carli, M. Marcialis, B. Mari, V. Vallieri, Milano 1987 (il nord a destra)

Salina di Comacchio in C'era una volta, a Comacchio, la salina...,a cura di G. Bini, L. Carli, M. Marcialis, B. Mari, V. Vallieri, Milano 1987 |
Il sale del Delta
Le coste dell'Alto Adriatico, dall'età romana fino agli inizi del '900, erano punteggiate di saline. Tra le più efficienti quelle di Cervia: già presenti nell'antichità, durante il Medioevo e nei secoli successivi furono tra le saline più importanti dell'Adriatico. Al loro interno sorgeva la Cervia medievale, erede dell'antica Ficocle. Con la ristrutturazione delle saline della fine del XVII secolo, la città venne ricostruita sulla costa. La produzione di sale a Comacchio trovò molti ostacoli. Da prima Venezia, che non esitò nei secoli a distruggere più volte questa città e le sue saline; più tardi il monopolio del sale di Cervia. Nel 1810 i francesi costruirono il moderno stabilimento delle saline di Comacchio, rimasto in attività fino al 1984.
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Territorio di Cervia colle valli e le saline in Cultura popolare nell'Emilia Romagna. Mestieri della terra e delle acque, Milano 1979 (il nord a destra)

Operai al lavoro nella salina in C'era una volta, a Comacchio, la salina..., a cura di G. Bini, L. Carli, M. Marcialis, B. Mari, V. Vallieri, Milano 1987
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Pettine da riso, in F. GRISELLINI, Dizionario delle arti de' mestieri, Venezia 1773. Rovigo, Accademia dei Concordi

Zuccherificio di Codigoro (Ferrara), primi anni del 900 |
Antiche e nuove colture
II territorio del Delta ha offerto, nel tempo, varie tipologie di colture: da quelle di raccolta fino alle industriali.
Nelle aree vallive avveniva la raccolta della canna palustre e delle erbe.
La coltivazione del riso nel Polesine e Ferrarese risale alla fine del XV secolo, ma è dalla metà del '700 che diventa dominante nell'area del Delta per espandersi ulteriormente nell'Ottocento, producendo profondi cambiamenti nel paesaggio.
Declina nel Novecento a favore del mais e della barbabietola da zucchero, ma da alcuni decenni ha registrato un rilancio.
La coltivazione estensiva della barbabietola si è affermata nel Polesine e Ferrarese verso la fine dell'Ottocento con i primi zuccherifìci, ma dagli anni '70 del '900 è in crisi e sono stati chiusi quasi tutti gli stabilimenti.
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Lavorazione della canna, anni '40-'50 del 900 |

TOMMASO BARBANTINI, Topografia della provincia ferrarese, della pianura bolognese e di una parte delle provincie di Romagna, Ferrarra 1836.
Rovigo, Accademia dei Concordi |

Centri di produzione e commercio del sale nell'Adriatico da J. C. HOCQUET, Le sel et la fortune de Venise, Lille 1982 |

Risaie nel Delta, disegno, sec. XVIII. Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea (il nord a destra) |