Primi progetti per il taglio di PortoViro

II primo progetto di un taglio del Po si trova in una relazione del 1556, fatta dagli ingegneri veneziani Cristoforo Sabbadino e Giovanni Carrara. Nel 1558 Giacomo Gastaldi, celebre cartografo, propose a Venezia di tagliare il Po a Porto Viro. Il progetto più complesso fu proposto nel 1562 al Senato Veneto da Marino Silvestri, ricco possidente di Loreo, e prevedeva lo scavo di un alveo nuovo. Il 17 novembre 1569 anche l'umanista adriese Luigi Groto chiese al Senato di effettuare il taglio.

Ariano Polesine
Ariano nel Polesine in GLISENTI ANTONIO, Settore del Delta tra il Po di Goro e l'Adige, 1587. Venezia, Archivio di Stato

Comprensorio Valle Malipier
Comprensorio della Valle Malipiera con i montoni tra il ramo delle Fornase e il Taglio Nuovo, sec XVI-XVII. Venezia, Archivio di Stato

Laguna Venezia
Laguna di Venezia. Rovigo, Accademia dei Concordi (il nord a destra)
Progetto taglio
Progetto del taglio, in MARINO SILVESTRI, Discorso sopra la regolazione del Po, Venezia 1563. Rovigo, Accademia dei Concordi
 Cesare d.Este
Cesare d'Este, incisione. Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea

La difesa della Laguna

Alla fine del '500 l'idrografìa del Delta cambiò; il ramo del Po di Tramontana divenne quello principale e la sua corrente portava i sedimenti del fiume nella Laguna minacciando di interrarla. Venezia incolpava di questo il duca d'Este, per aver distaccato dal Po il ramo dell'Abate. È ipotizzabile che, perdurando questa situazione, il Delta si sarebbe sviluppato in direzione nord-est, chiudendo nella Laguna la bocca di Chioggia e forse quella di Malamocco.


Ricostruzione
M. BONDESAN, Ricostruzione possibile interramento bocche della Laguna se non fosse stato fatto il Taglio

Marino Grimani
Marino Grimani da CUSTOS DOMINICUS, Atrium heroicum Caesarum, regum ... imaginibus... illustr[atum], Augsburg 1600

I personaggi e le trattative

II duca di Ferrara Alfonso II morì nel 1597 senza lasciare eredi diretti e l'anno successivo il territorio ferrarese fu incamerato dallo stato pontificio. Venezia intavolò trattative con il Papato per l'esecuzione del taglio. Dal marzo del 1599 al giugno del 1600 si svolsero visite al Delta e incontri tra veneziani e pontifici per definire il taglio. Il 10 maggio 1600 il cardinale Blandrata, emissario del pontefice, incontrò l'inviato veneziano Alvise Zorzi a Papozze e il 7 giugno fu concordato che i veneziani non potessero chiudere il Po delle Fornaci, che gli argini del taglio fossero costruiti robusti e che i lavori non sconfinassero. I termini della "Convenzione di Papozze" furono ratificati a Roma dal papa Clemente VIII e a Venezia dal doge Marino Grimani.

Cardinale Blandrata
Cardinale Blandrata, incisione, Ferrara. Biblioteca Comunale Ariostea

Clemente VIII
Clemente VIII, incisione. Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea
Viaggio Clemente VIII
Viaggio del sommo pontefice Clemente VIII. Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea

Ritratto Luigi Groto
Ritratto di Luigi Groto detto il Cieco d'Adria, prima metà del XVIII secolo, olio su tela, Ignoto pittore veneto (copia da Jacopo Tintoretto). Adria, Biblioteca Civica
Disegno Polesine
CRISTOFORO SORTE, Disegno del Polesine con parti confinanti, disegno, sec. XVI. Rovigo, Accademia dei Concordi

Iniziativa Comunitaria Leader+ Misura 2.1 Azione 2.1a) "Cooperazione infraterritoriale"
Progetto: "Valorizzazione dell'immagine storico-culturale e promozione turistica del territorio del Delta del Po"
Azione A: Promozione culturale del Delta del Po "HeritagePromotion"